Sconosciuta nell’antichità, la primula fu consigliata per la prima volta dalla badessa Ildegarda, nel Medioevo, come rimedio alla malinconia; nel XVI secolo il famoso medico e botanico Pietro Andrea Mattioli la suggeriva invece contro l’insufficienza cardiaca. La farmacopea moderna ha stabilito che le primule selvatiche, grazie alle sostanze contenute (in particolare i flavonoli, la primulina, un derivato dell’acido acetilsalicilico e la vitamina C), hanno proprietà calmanti, antispasmodiche, depurative e antinfluenzali.
Quando l’influenza sta arrivando
Versate un cucchiaino di fiori secchi in una tazza d’acqua bollente e lasciate in infusione per 10 minuti, filtrate e addolcite con miele. Bevete l’infuso tre volte al giorno, lontano dai pasti, fino alla scomparsa dei sintomi.Quando l’influenza è arrivata, con tosse e bronchite
Bollite per 5 minuti un cucchiaio di radice essiccata e spezzettata in una tazza d’acqua; spegnete e fate riposare per 10 minuti; filtrate e addolcite con miele di timo o di rosmarino. Assumete il decotto due volte al giorno, lontano dai pasti.
Quando è in arrivo il raffreddorePonete in infusione due cucchiai di fiori e foglie essiccati in un litro d’acqua bollente per 10 minuti; filtrate e dolcificate con miele di melata o d’eucalipto. Consumatene due tazze al giorno, lontano dai pasti.
Per depurare l’organismo in primavera
Aggiungete una manciata di foglie tritate e fiori freschi e crudi all’insalata, una volta al giorno per almeno due settimane.